“Qualunque sia la realtà dei fatti, l’amministrazione comunale chiede alla Robur, per favore, di esprimere qualunque sia la situazione che la società sta affrontando e quali sono le prospettive”. Paolo Benini, assessore allo Sport del Comune di Siena, chiama pubblicamente a una risposta i vertici del club bianconero, di proprietà di Anna Durio, dopo il mancato pagamento degli stipendi e le voci sul futuro della società. “Quest’intervento ha lo scopo di facilitare il dialogo”.
“Ho sentito l’esigenza di parlare perché ci sono momenti in cui è importante marcare il punto prima che le cose prendano pieghe inattese – ha detto l’assessore -. Da giorni la stampa riporta notizie sulla situazione della Robur, le preoccupazioni per la situazione economica, i comunicati dei tifosi. Il clima si sta surriscaldando. L’amministrazione sente il bisogno di ribadire la sua posizione. Il sindaco ha già espresso preoccupazione. L’inadempienza della società sugli stipendi è un fatto reale, di cui ho chiesto spiegazioni con garbo: la componente politica ha un interesse legato alla rappresentanza della collettività sulle vicende di una società privata che ha i suoi amministratori”.
Da qui la richiesta di chiarezza alla proprietà della Robur: “A un certo punto chi gestisce una società ha l’obbligo morale, davanti a pressioni che sono forti, continue e sistematiche, di dare le spiegazioni che possono essere date a chi con passione ne ha accompagnato il percorso – dice Benini -. Il fatto che non sia avvenuto fino a un certo punto l’ho accettato attivamente, pensando che magari nella società ci si stava adoperando per trovare soluzioni, ma non sembra che sia successo. E’ lecito che la società conduca trattative e faccia scelte. Ma l’amministrazione tutela l’interesse dalla collettività”.
La richiesta è che ci sia trasparenza sul momento che sta vivendo il club: “Credo che la società con chiarezza debba riportare alla collettività qual è la situazione attuale e quali sono le cose che si stanno cercando di fare, anche senza entrare in dettagli che potrebbero compromettere qualcosa in corso, ma trovo ingiusto che questo avvenga senza informare: lo sport non è come una qualsiasi istituzione produttiva. Tifoseria, sindaco, assessore non vogliono gestire la società di calcio ma conoscere qual è la situazione e quali sono i passi futuri che si intendono fare”. L’amministrazione comunale è disponibile a valutare cosa può fare per la Robur, a patto di essere coinvolta: “Ho fatto capire che sarebbe stato gradito un intervento ma vedendo che non succede niente ho deciso di uscire dal mio silenzio attivo in attesa di possibili evoluzioni, auspicando che chiarezza venga fatta – dice Benini -, anche in modo da poter dare l’aiuto che è nelle nostre possibilità perché le cose possano avere uno sviluppo positivo, altrimenti lasciare tutto nel vuoto può alimentare tensioni e conflittualità e deteriorare il rapporto tra proprietà e tifoseria”.
Sui riscontri fin qui arrivati dalla Robur Benini dice: “La presidente ha sempre cercato di essere rassicurante. Ma io per il mio mestiere mi baso sui fatti, i fatti sono che non è stato pagato uno stipendio. Penso semplicemente che ci debba essere detto qualcosa in maniera più chiara, non tanto a me, quanto alla cittadinanza. Le mie impressioni preferirei tenermele, nel concreto non so molto di più di quanto è uscito sulla stampa”. La chiusura: “Nel caso la risposta non arrivasse, continueremo a chiederla. Penso sempre che si debbano dire le cose come stanno e i passi che si faranno. Quello che trovo abbastanza improprio, seppur comprensibile finché siamo in una fase iniziale, è che non venga detto niente. Ho fatto fatica a tacere per non alzare polveroni, ma arriva il momento in cui prendere posizione”.