Cominciamo oggi il nostro giro alla scoperta delle 17 contrade di Siena, partendo dalla Contrada della Chiocciola. Il priore Senio Corsi ci ha accompagnati nel museo, nell’oratorio e nei luoghi significativi del rione di San Marco, permettendoci di scoprire tutte le particolarità della contrada. In Via San Marco, a 2 passi dai cancelli dietro ai quali si trovano l’oratorio e la fontanina, c’è la cancelleria della contrada ed è li che il priore ci accoglie, facendoci entrare nella stanza dove si svolgono le riunioni della deputazione e del seggio. La nostra chiacchierata inizia da qui.
LA STRUTTURA “Gli organi direttivi della Contrada della Chiocciola sono la deputazione e il seggio – racconta Senio Corsi – la prima è l’organo esecutivo, formato da 30 persone e del quale fanno parte anche il priore, il vicario e 3 pro vicari, uno dei quali è il presidente della società San Marco. Sono in deputazione anche il capitano, la presidente del gruppo donne e del gruppo piccoli. Poi c’è l’organo consultivo che è il seggio, composto da tutti i membri della deputazione più altre 50 persone circa. Le modifiche statutarie del 2005 hanno reso la deputazione un organismo più unito e migliorato a livello organizzativo. Seggio e deputazione rimangono in carica per 2 anni, sono stati eletti l’ultima volta nel 2010 e c’è attualmente una commissione al lavoro per il rinnovo delle cariche”
IL POPOLO Possiamo definire la Chiocciola come una contrada dalle dimensioni piuttosto elevate per quanto riguarda i numeri, ma con una particolarità, ovvero la residenza nel rione di un buon numero di contradaioli anche grazie agli appartamenti locati direttamente dalla contrada: “Possiamo contare su circa 2080 protettori – afferma il priore – più circa 350 piccoli fino ai 16 anni di età. Siamo una contrada dinamica e giovane, dove però i contradaioli più esperti sono molto attivi e presenti. Il periodo non fortunato a livello paliesco non aiuta, ma devo dire con piacere che c’è voglia di rivalsa e grande partecipazione e non abbattimento e disimpegno. La dirigenza della contrada è piuttosto giovane, io sono in carica da 2 anni, dopo 6 anni di esperienza da vicario. E’ stato un passaggio costruito, del quale sono onorato. Sento il peso della responsabilità, ma anche il sostegno dei contradaioli e dei miei collaboratori, che prima di tutto sono amici”.
IL MUSEO E L’ORATORIO Finita la chiacchierata all’interno della sala, ci spostiamo all’esterno da una porta laterale ed eccoci nel piazzale antistante l’oratorio e la prima fontanina di contrada di Siena. “E’ stata pensata nel 1930 da Victor Hugo Zalaffi, nonno dell’attuale capitano – ci racconta Senio Corsi – e inaugurata nel 1947. All’interno dell’oratorio, in un altare laterale, si svolge la benedizione del cavallo mentre a fianco si trova una sala con un museo di arredi sacri”. Saliamo una scaletta ed eccoci in un terrazzino interno che si affaccia sulla chiesa, proprio davanti all’organo: ”Qui c’è l’archivio della contrada, mentre nella sala di fianco si trova una stanza ristrutturata nel ’97 dall’architetto Adriano Perra, grande chiocciolino, purtroppo scomparso, che è stato l’anima immobiliare della contrada. Si tratta di una stanza forse sconosciuta anche a molti chiocciolini e qui ci sono tutte le monture del giro sistemate in modo maniacale”.
A fianco dell’oratorio, scendiamo le scale ed eccoci nella bellissima cripta, attuale museo della contrada, dove si svolge l’insediamento della deputazione: “E’ stata ristrutturata nel 1982 – racconta Corsi – diventando da quel momento il museo della Chiocciola. All’interno c’è anche una parte dedicata al museo dei piccoli, dove ci sono vari cimeli del passato. Troviamo i numeri del giornalino “Affogasanti”, per il quale abbiamo festeggiato il quarantennale proprio il 29 giugno scorso. C’è anche la pergamena del primo battesimo risalente al 1949”.
IL TERRITORIO Uscendo dai cancelli, luogo in cui fino al 1973 veniva celebrata la cena della prova generale (spazio molto limitato, per rendersi conto della differenza numerica a distanza di 40 anni), si spalanca davanti a noi Via San Marco, attuale sede della cena della prova generale che solitamente ospita circa 1800 persone, serata in cui cucina e servizio sono totalmente a carico dei contradaioli. Arriviamo alla piazzetta del tabernacolo, quello storico e caro ai chiocciolini (attualmente pericolante e per questo sostituito quest’anno da quello davanti al pozzo, sopra il vecchio oratorio, che adesso ospita la stalla del cavallo. “Questo è il punto nevralgico della nostra contrada – racconta Senio Corsi – il pozzo è il cuore e il crocevia, il collegamento tra l’ingresso della società San Marco, le stanze della contrada, la stalla e il portone d’ingresso all’oliveta, l’ultimo gioiello della contrada. La vita adesso si svolge qui, mentre prima, soprattutto le mie generazioni, erano abituate a ritrovarsi nel Piazzale Biringhucci, chiamato comunemente da noi “fuori porta”. Anche adesso i bambini ci vanno a giocare, ma il traffico e il carico-scarico dei turisti sono fattori di pericolo.
La società, come dicevo, è il collettore, li si svolge la vita della contrada in inverno, nel salone al piano inferiore, che stiamo allargando per ricavare altri posti a sedere per le cene (adesso 350 circa), si svolgono anche le assemblee della contrada. Davanti alla società ci sono gli appartamenti di proprietà della Chiocciola, 15 di questi sono locati a chiocciolini e ciò permette anche una buona affluenza in società. E’ un aspetto importantissimo quest’ultimo perché la contrada deve essere un punto di riferimento, i rapporti interpersonali e di amicizia prima si sviluppavano e crescevano nelle strade del rione, adesso succede sempre di meno purtroppo”.
Dopo un giro all’interno della società arriviamo al portone che ci conduce all’oliveta. Oltrepassiamo un corridoio, di proprietà comunale, e ci si apre davanti uno scorcio bellissimo, uno spazio verde ben curato, probabilmente il più grande all’interno delle mura. “Questo è il nostro gioiello – racconta soddisfatto il priore – è un luogo di aggregazione dove tanti gruppi di varie fasce d’età si ritrovano, sistemano le piante e puliscono. E’ una sorta di laboratorio dove coesistono e si relazionano persone di età differenti. La nostra idea sarebbe quella di renderlo fruibile a tutti e sempre aperto, un luogo dove potrebbero ritrovarsi gli anziani, oppure giocare insieme i bambini della Chiocciola, della Tartuca, della Pantera e comunque tutti coloro che abitano qui nelle vicinanze. In estate lo sfruttiamo per alcune serate che si sono rivelate un vero successo. C’e un terrazzo qui in alto, di sotto c’è il forno dove ogni domenica in estate facciamo la pizza, insomma si tratta di uno spazio importante per la contrada e per tutta la città, un luogo assolutamente da valorizzare. Qui a fianco, dove ora c’è il parcheggio coperto – prosegue Corsi – c’era un campino da calcio dove da piccoli andavamo a giocare, mentre sotto ai voltoni si allenavano gli alfieri e i tamburini nei giorni di pioggia”.
Il nostro viaggio nella Contrada della Chiocciola si conclude qui. Il cammino è iniziato e nelle prossime settimane scopriremo i gioielli e gli scorci significativi delle altre 16 contrade.
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Immagini © Giuseppe Pirastru
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