Siamo arrivati alla quinta puntata del nostro speciale sulle contrade e oggi andremo a conoscere il popolo, il museo, l’oratorio e il territorio della Contrada della Torre, guidati nella nostra visita dal priore di Salicotto Luca Bruni.
LA STRUTTURA L’appuntamento è davanti alla sede, in Via Salicotto 76, da dove parte il nostro percorso insieme all’Onorando priore. Scendiamo delle scale, dove ai lati troviamo opere di Alessandro e Laura Brocchi (un barbero e una bellissima spennacchiera), un affresco raffigurante un palazzo medievale e un’opera di Vita Di Benedetto, e arriviamo alla sala principale del museo, dove si svolgono le assemblee e le riunioni del seggio. Da qui parte la nostra chiacchierata: “Gli organismi della contrada – racconta Luca Bruni – sono l’Assemblea Generale, il Consiglio Generale, il Consiglio dei Maggiorenti e il Seggio, che è formato da circa 65 persone ed è il governo della contrada. All’interno del seggio c’è una deputazione formata dal priore, 3 vicari, il presidente della società l’Elefante, che è un vicario aggiunto, il capitano, il presidente del collegio dei maggiorenti e 5 membri eletti nella prima riunione dopo l’insediamento del seggio. La deputazione è un organismo politico, quello che prende le decisioni importanti per la contrada ed essendo formato da poche persone permette una maggiore snellezza operativa. Il seggio rimane in carica 2 anni, mentre il capitano 3. Per il rinnovo delle cariche vengono elette 2 commissioni distinte, quella per il priore formata da 5 membri nominati dall’assemblea, per il capitano invece, 3 persone nominate dall’assemblea e 2 dal seggio. Personalmente sono al primo mandato da priore, che scadrà nel 2013. Sono stato mangino nel 1996, poi bilanciere, 2 anni vicario e in seggio per circa 30 anni”.
IL POPOLO Un priore nato e vissuto nella sua contrada, della quale conosce pregi e difetti: “Sono un priore di popolo – conferma Bruni – nato in una casa enorme insieme a mia sorella in Via San Martino 32, con le finestre sul Vicolo dell’Oro. Ricordo gli aneddoti di mio nonno, postino di mestiere, ma calzolaio per necessità, che risuolava le scarpe agli abitanti del ghetto che gliele passavano dalle finestre” Insomma un priore che conosce a menadito la sua contrada, giovane e molto attiva, e che l’ha vista crescere e modificarsi negli anni: “I protettori della Torre sono circa 3500 – racconta il priore – dei quali 400 ultrasettantenni, 550 piccoli fino a 14 anni e 160 giovani dai 14 ai 16. Abbiamo un gruppo piccoli molto attivo, guidato da Aldo Gessani, e anche un gruppo giovani che lavora tanto e bene del quale è presidente Francesco Voltan. Il gruppo donne, inoltre, è un vanto per la nostra contrada, con oltre 100 anni di storia. Le chiamiamo “le donne della stanzina”, perché si ritrovano in una stanza in Piazzetta Pecchioli. E’ un gruppo veramente attivo, con circa 500 iscritte ed ha un ruolo fondamentale. Le nostre donne, infatti, organizzano i rinfreschi, hanno un gruppo di bandieraie e uno di pittura. Una delle ultime iniziative, sicuramente lodevole e molto apprezzata, è il regalo che abbiamo deciso di fare ai nuovi nati, ovvero un fazzoletto a triangolo ricavato dagli avanzi della stoffa delle bandiere, dipinto dal gruppo pittura e ricamato dalle bandieraie”. Un rione vivo, quindi, molto frequentato sia dai giovani che dalle generazioni più esperte: “Siamo una contrada talvolta anche troppo attiva – prosegue Bruni – un popolo che vive qui nella strada, attorno alla società. Organizziamo tante serate, ci sono moltissimi giovani, ma anche persone più anziane ed esiste un bel confronto tra i torraioli. Credo infatti che il dialogo, aldilà delle diversità, sia il percorso giusto per la maturazione della contrada ed è fondamentale stare in un ambiente così, dove vige il rispetto reciproco. Davanti alla società o alla fontanina, progettata da Berrettini nel 1984, c’è sempre qualcuno. In estate stiamo qui fuori, ci sono le mamme con i bambini che giocano nel piazzale della fontanina, qualche volta ci spostiamo nella “chicca del sole”, in Via del Sole, ma spesso e volentieri dopo cena tutte le persone tornano di nuovo qui in Salicotto perché il cuore del rione è questo”.
IL MUSEO E L’ORATORIO Dalla sala principale, dove si trovano tutti i palii vinti dalla Torre e i masgalani, iniziamo la nostra visita al resto del museo, che si apre con un pregevole affresco del Sodoma raffigurante il calvario, un paliotto del 1500 di tessuto prezioso e con la cisterna per la raccolta delle acque di epoca romana e rinvenuta nei primi lavori effettuati nel 1933: “Il nostro è un museo dal fascino molto particolare – commenta Luca Bruni – in cui troviamo delle cose uniche che non sono presenti da nessuna altra parte, con il gioiello assoluto rappresentato da una tomba etrusca. Dalla sala delle assemblee ci spostiamo in quella del “mangano”, che in origine era un macchinario per la lavorazione di seta e lana. Troviamo le monture di epoca garibaldina, costeggiamo le antiche mura senesi del 1200 che ci portano fino alla tomba etrusca e alla prima cisterna per la raccolta del grano di origine quattrocentesca. Possiamo ammirare anche il più antico masgalano, risalente al 1700 e alcune teche con molti oggetti preziosi e tutte le monture della Torre, dalle più antiche a quelle attuali. Questa parte di museo, vista l’umidità esistente, abbiamo dovuto sistemarla facendo dei lavori e investendo molto per il recupero. Abbiamo inoltre installato un impianto di condizionamento per permettere ai nostri costumi di rimanere intatti”. Risaliamo le scale, usciamo nuovamente in Via Salicotto e visitiamo l’oratorio, dedicato a San Giacomo Maggiore e a Sant’Anna, la cui pietra di fondazione risale al 1531, in ringraziamento alla Vergine per la vittoria nella battaglia di Porta Camollia del 1526: “Da circa 10 anni non effettuiamo più la benedizione del cavallo dentro la chiesa – racconta Bruni – sia per l’elevato numero dei contradaioli presenti sia per salvaguardare la bellissima pavimentazione. Benediciamo il cavallo all’esterno, in un altare che viene allestito davanti alla Madonna dell’archino. Il nostro oratorio è stato costruito nel tempo dai contradaioli, ci sono opere importanti di Rutilio Manetti, come la Crocefissione e il Martirio di San Giacomo, oltre a un ex voto risalente al 1800 e a me molto caro perché donato alla contrada dalla nonna di mia moglie. Oltre all’altare principale è presente anche un secondo altare dedicato alle 40 ore”.
IL TERRITORIO Usciti dall’oratorio, passiamo per la sala delle colonne, che collega le stanze della contrada alla società l’Elefante e andiamo a visitare l’archivio della Torre, situato a metà scalinata che porta in Via Del Sole, uno dei più forniti di Siena, dove all’interno è presente un plastico del 1929 che si trovava in un magazzino comunale, ritrovato da alcuni contradaioli e restaurato nel 1999. Si tratta di un oggetto molto importante per la contrada, raffigurante l’originale conformazione della nostra città e in particolare di Salicotto: “Nel plastico si vedono tutti i vicoli cari alla Torre – afferma Luca Bruni – da ragazzi erano frequentati anche luoghi come San Martino, San Giusto (che adesso non esiste più), il ghetto davanti alla stalla e il Vicolo del Rialto, oppure lo spazio sopra ai fontini di Via del Sole, dove giocavamo a calcio da bambini. Adesso invece la vita, come ho detto prima, si svolge in Salicotto e qualche volta alla chicca del Sole. Li organizziamo delle cena con la brace, alcune serate di musica, ma la maggior parte degli eventi si svolgono in Salicotto, come la cena della prova generale o il “Mangia e Bevi”. Purtroppo la via è molto trafficata e questo non aiuta. Per fortuna, però, nonostante questo, la società è frequentata, è giovane e piena di iniziative con un presidente altrettanto giovane. Cerchiamo di controllare più possibile i nostri ragazzi e di insegnargli i valori della contrada perché sono loro il futuro. Devono avere il senso della contrada, sapere gli obblighi che hanno nei confronti della stessa, delle persone e delle cose. Credo anche che le nostre istituzioni cittadine dovrebbero capire come poter sfruttare la contrada stessa per una sorta di controllo del territorio”.
Lunedì prossimo, nella sesta puntata del nostro speciale, andremo a conoscere le particolarità della Contrada della Selva, guidati dal priore di Vallepiatta Francesco Rinaldi.
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Immagini © Giuseppe Pirastru
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