Con queste parole inizia l’intervento di Luigia Sassi e Francesco Giusti della Lega Nord Siena.
“Ci sono delle leggi che regolamentano la raccolta degli escrementi dei nostri amici a quattro zampe – proseguoo Sassi e Giusti – e vediamo sempre più spesso gente che ha inserito nel guinzaglio il contenitore con i sacchetti per la raccolta. Premesso che ormai è consentito l’accesso dei nostri animali anche nei pubblici esercizi e negli uffici, si fa notare come il regolamento di Polizia Municipale richiamato dal cartello di divieto in nessun articolo parla di divieti, anzi richiede ai possessori di animali di vigilare affinché questi non arrechino danni a persone o cose nonché di ripulire prontamente i loro escrementi per ovvi motivi di igiene. Un divieto di accesso come questo, oltretutto, contrasterebbe con la Legge emanata dalla Regione Toscana n. 59 del 2009, recante norme per la tutela degli animali, la quale prevede, invece, all’art. 19 che “ai cani accompagnati dal proprietario o da altro detentore è consentito l’accesso a tutte le aree pubbliche e di uso pubblico, compresi i giardini, i parchi…” e che in tali luoghi è previsto l’uso del guinzaglio e della museruola qualora previsto dalle norme statali. Ci dice la stessa norma che un divieto di accesso ai cani è consentito solo nel caso delle aree giochi per bambini a condizione che queste aree siano chiaramente delimitate e segnalate e dotate di strumenti atti alla custodia dei cani all’esterno delle stesse. Non è sufficiente quindi un semplice cartello per poter vietare l’accesso ai nostri animali. Sarebbe piuttosto auspicabile la presenza di guardie che vigilino sull’osservanza delle norme igieniche, senza penalizzare i nostri concittadini che si comportano civilmente.
Andrebbero invece penalizzati, e la legge lo consente, coloro che oziano (quasi sempre stranieri) per giornate intere sulle panchine dei giardini alla Lizza fumando, bevendo, mangiando, lasciando grosse quantità di cicche, bottiglie ed involucri sporchi di cibo che attirano ratti. C’è poi chi per comodità trasforma i giardini in bagni personali, lasciando indumenti intimi sporchi, scarpe, avanzi di pasti, bottiglie ed altro per terra. Da segnalare anche la presenza di donne che, di solito il giovedì, si cimentano nella professione di parrucchiere lasciando cadere a terra senza raccoglierli i capelli che tagliano. Tutto questo in pieno giorno. A causa di queste presenze costanti viene impedita la fruizione del giardino ai nostri anziani e alle mamme con i loro bambini, che si vedono costretti a pagare con le loro tasse la manutenzione di un parco nel quale non possono andare.
Di notte, la situazione è ancora peggiore. La zona non è controllata, manca una adeguata illuminazione e chi deve raggiungere il parcheggio e i cittadini con i loro cani possono trovarsi in situazioni poco piacevoli.
Ma il problema maggiore per questa amministrazione – concludono Luigia Sassi e Francesco Giusti sembra essere solo quello dei cani alla Lizza”.