La Toscana va al voto. Domani, domenica 31 maggio, si eleggono il Presidente della Regione e i quaranta Consiglieri che comporranno la futura assemblea regionale. Oltre alla Toscana, andranno al voto i cittadini di altre sei Regioni: Veneto, Liguria, Umbria, Marche, Campania e Puglia.
Quasi tre milioni – per la precisione 2.985.741, ventiquattromila in meno rispetto a cinque anni fa – sono i toscani chiamati alle urne. Come sempre sono più numerose le donne (1.554.651) rispetto agli uomini (1.431.090).
La provincia con più elettori è quella fiorentina (771.621 cittadini) e Firenze è il Comune con il maggior numero di iscritti nelle liste elettorali (287.349). Sul podio, uniche altre città con più di centomila elettori, ci sono anche Prato (135.547) e Livorno (136.328). Dopo Firenze, le province con più elettori sono Lucca (343.048), Pisa (333.319), Livorno (283.492), Arezzo (271.410) e Pistoia (235.553). Le province con meno elettori sono invece Siena (209.679), Prato (183.806), Grosseto (179.706) e Massa-Carrara (174.107).
Così cinque anni fa. Nel 2010 i toscani che si recarono alle urne, su 3.009.961 che lo avrebbero potuto fare, furono 1.827.266: il 60,71 per cento. Cinque anni prima erano stati il 71,35 per cento.
Decima volta al voto in 45 anni. Dal 1970 ad oggi è la decima volta che i toscani sono chiamati alle urne per eleggere i loro rappresentanti in Consiglio regionale e di Presidenti di giunta ce ne sono stati complessivamente sette.
I CANDIDATI E LE LISTE IN CORSA
Sono sette i candidati a Presidente, altrettante le coalizioni e dieci liste a sostegno: sei e nove nella circoscrizione di Pisa, dove mancano Democrazia Diretta e Gabriele Chiurli. Cinque anni fa furono cinque (e nove le liste).
I candidati (in ordine alfabetico):
Claudio Borghi, candidato della Lega Nord e di Fratelli d’Italia
Gabriele Chiurli, sostenuto dalla lista Democrazia Diretta (non sarà presente nella circoscrizione di Pisa)
Giacomo Giannarelli, sostenuto dal M5S
Tommaso Fattori, candidato della Lista Sì Toscana a sinistra
Gianni Lamioni, candidato della lista Passione Toscana, espressione di Ncd e Udc
Stefano Mugnai, candidato di Forza Italia
Enrico Rossi, sostenuto dal PD e dalla lista Popolo toscano
Accanto ai candidati presidenti, sulle scheda elettorale i toscani troveranno gli aspiranti consiglieri, suddivisi in dieci diverse liste e tredici circoscrizioni: una per provincia, quattro a Firenze.
LINK ALLA LISTA DEI CANDIDATI DELLA CIRCOSCRIZIONE DELLA PROVINCIA DI SIENA
QUANDO SI VOTA
A differenza di cinque anni fa si vota solo domenica, dalle 7 alle 23. Un solo giorno quindi rispetto ai due del 2010, quando alle urne gli elettori poterono recarsi domenica 28 marzo ma anche lunedì 29 fino alle 15.
In caso di ballottaggio si tornerà alle urne domenica 14 giugno.
Lo scrutinio dei voti inizierà a partire dalle ore 23.00 di domenica 31 maggio, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti.
COME SI VOTA
Una scheda e due voti. Ci sarà una sola scheda, verde, ma due sono i voti: uno per il Presidente, l’altro per una delle liste e dunque per la composizione della futura assemblea regionale. Due voti che possono essere anche disgiunti, come già poteva essere fatto cinque anni fa.
Sulla scheda ogni coalizione è raggruppata con in testa i candidati presidenti e sotto le liste a sostegno, affiancate dall’elenco di tutti gli aspiranti consiglieri.
La Toscana è stata suddivisa in tredici circoscrizione (una per provincia, ma quattro a Firenze). I nomi, come l’ordine delle liste, varia dall’una all’altra. Peraltro non era obbligatorio neppure presentarsi in tutte le circoscrizioni: per essere ammessi ne bastavano nove.
Il voto disgiunto. Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. E’ possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto “voto disgiunto”).
Tornano le preferenze. A differenza di cinque anni fa gli elettori non si troveranno davanti ‘liste bloccate’ ma potranno indicare una o due preferenze per i candidati consiglieri. Non si dovrà comunque scrivere alcunchè: per venire incontro agli elettori, tutti i nomi dei candidati sono riportati sulla scheda e basterà spuntare la casella accanto. Nel caso un elettore esprima due preferenze, una dovrà riguardare un candidato uomo e l’altra una candidata donna (o viceversa), naturalmente tutti e due della medesima lista. I consiglieri eventualmente nominati assessori dovranno dimettersi e saranno sostituiti dai primi non eletti.
La legge elettorale toscana, rivista, mantiene anche la possibilità di un listino regionale composto da un massimo di tre candidati, che saranno i primi ad essere eletti. Non è obbligatorio usufruirne. Vi hanno fatto ricorso solo due liste su dieci: la Lega Nord (che ha indicato un nome) e la Lega Toscana-Più Toscana (che ne ha indicati tre).
Ballottaggio, una novità. Si vota con la possibilità di un turno di ballottaggio, da svolgersi a distanza di due settimane nel caso nessun candidato presidente raccolga almeno il 40 per cento dei voti validi: un’eventualità che nel 2010 non c’era. Al ballottaggio si presentano i due candidati più votati. Cinque anni fa Enrico Rossi, presidente uscente, raccolse al primo turno il 59,7 per cento dei voti.
ASSEGNAZIONE DEI SEGGI
I consiglieri saranno anzitutto di meno: la Toscana ha deciso di ridurli a quaranta, quindici in meno rispetto al 2010 e ben venticinque in meno rispetto al 2005.
Cambiano soglie di accesso e di sbarramento. Ma con la legge elettorale rivista diventa eventuale e non più fisso, ma variabile, anche il premio di maggioranza. Così, su quaranta seggi, la coalizione vincente non potrà averne meno di 23 ma non più di 26.
Soglia di sbarramento. Potranno sperare di avere un rappresentante in consiglio regionale solo le liste che raccolgono più del 5% dei consensi in tutta la regione o, se parte di una coalizione, solo se la stessa ha superato il 10 per cento e le singole liste il 3 per cento.
Premio di maggioranza. Se il presidente eletto ottiene più del 45% dei voti, la coalizione che lo sostiene avrà diritto ad almeno il 60 per cento dei quaranta seggi in palio (ovvero 24); se il presidente eletto raccoglie tra il 40% e il 45%, la coalizione che lo sostiene avrà diritto a 23 seggi. Se i seggi ottenuti sono di meno, scatta il premio di maggioranza: se sono già di più, li mantiene. Con un’eccezione però.
Almeno 14 seggi per la minoranza. Se la coalizione vincente raccogliesse infatti più del 65 per cento dei voti (ovvero 26 seggi), entrerà in funzione la soglia di garanzia per le minoranze, che complessivamente hanno diritto ad almeno 14 seggi.
Un consigliere (almeno) per ogni circoscrizione. Ognuna delle tredici circoscrizioni ha diritto a vedere eletto nel futuro consiglio regionale almeno un consigliere, in modo da essere rappresentata.
IL CONSIGLIO REGIONALE USCENTE
All’indomani del voto del 2010 entrarono in 24 per Pd e riformisti (tra loro anche il candidato presidente), 5 per l’Italia dei valori e 3 per la Federazione della sinistra e i verdi: 34 in tutto. Sui banchi dell’opposizione trovarono invece posto 22 consiglieri: 16 del Pdl (compresa la candidata presidente), 3 per la Lega Nord e 2 per l’Udc.
Successivamente Monica Faenzi, candidata del Pdl, si dimise e al suo posto entrò il quarto consigliere della Lega, mentre sui banchi della maggioranza Pieraldo Ciucchi lasciò il gruppo Pd per iscriversi a quello misto.
Ma in cinque anni più di uno sono stati i mutamenti nella geopolitica dei gruppi. Alcuni hanno cambiato nome e composizione, altri si sono divisi. Alcuni sono passati dalla maggioranza all’opposizione. All’ultima revisione se ne contavano otto, nove con il gruppo misto. Erano Forza Italia, Fratelli d’Italia, Nuovo Centrodestra, Partito Democratico, Più Toscana, Rifondazione comunista-Comunisti italiani, Il popolo toscano-Riformisti 2020, Unione di centro.
TESSERA ELETTORALE
Gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso l’ufficio elettorale di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di identità, la tessera elettorale personale a carattere permanente.
Qualora gli elettori non rinvengano la propria tessera elettorale o rilevino che gli spazi per l’apposizione del timbro sono esauriti, potranno chiedere una nuova tessera agli uffici comunali che, a tal fine, hanno assicurato l’apertura al pubblico anche nelle giornate di oggi (fino alle 18), e sarano aperti anche domani, domenica, giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto, dalle ore 7.00 alle ore 23.00.
IL VIDEO CON LE ISTRUZIONI PER LA VOTAZIONE