
"Anche alla luce delle sue recenti dichiarazioni, chiediamo un incontro urgente con l'Assessore regionale all'ambiente Monni perché pensiamo che sia venuto il momento di costituire un tavolo di confronto politico e tecnico permanente per l'individuazione degli elementi oggettivi e condivisi che - al di là delle affermazioni apodittiche pro o contro la geotermia e attraverso il reale coinvolgimento diretto delle comunità interessate - porti ad una strategia chiara che non sacrifichi gli obiettivi della neutralità carbonica (Toscana carbon free 2050) ma nemmeno quelli connessi al patrimonio della salute, dell'equilibrio ecosistemico e della tutela naturalistica e paesaggistica.
Al riguardo, Sinistra Civica Ecologista Siena ribadisce il proprio basilare impegno politico a sostenere le politiche di transizione energetica con l’obiettivo programmatico di una regione carbon-free al 2050, ma nel contempo conferma la necessità di non dare corso a nuovi progetti di sfruttamento geotermoelettrico nelle zone dell’Amiata, della ValdOrcia e della Valdichiana e di favorire il dialogo con le popolazioni delle aree interessate per assecondarne le aspirazioni.
Le aree geotermiche toscane sono diverse tra loro, per storia, geologia, aspirazioni ed è doveroso e razionale che risorse e territori diversi vadano trattati con discipline e progettualità differenti. In questo senso non serve «continuità»; occorre invece promuovere la partecipazione delle comunità locali consultando i cittadini e le loro libere associazioni, non solo le rappresentanze istituzionali. E soprattutto serve rivedere, almeno per il sud della Toscana, la politica di proliferazione dei permessi di ricerca e delle concessioni di coltivazione.
Il sud della Toscana ha altre preziose risorse da valorizzare e mettere a sistema per un nuovo modello economico e produttivo: lo sviluppo rurale, nuove modalità dell'abitare e del fare comunità, il turismo esperienziale e sostenibile, la tutela dell’ambiente.
Le grandi sfide del presente, dai cambiamenti climatici globali sino a quelle connesse alla pandemia in atto, richiedono radicalità, trasformazione profonda in direzione di una maggiore giustizia sociale ed ecologica, innovazione e partecipazione dal basso."