
“L’azienda – si legge nell’ordine del giorno – vive una situazione di precarietà e di insicurezza che grava profondamente sul destino delle famiglie dei duecentocinquanta lavoratori, che non percepiscono regolarmente, ormai da mesi, il loro stipendio; oltre che sul futuro produttivo di una delle principali realtà aziendali del comprensorio amiatino. Una difficoltà economica e finanziaria che le istituzioni locali hanno sempre seguito con la massima attenzione, istituendo tavoli di confronto con i vertici dell’azienda e le organizzazioni sindacali aziendali e di categoria. In particolare gli enti locali si sono adoperati anche per risolvere le criticità determinate dalle emergenze climatiche, attivando interventi finanziari provinciali, regionali e nazionali che hanno garantito l’utilizzo della fonte energetica geotermica, particolarmente vantaggiosa per la produttività dell’azienda stessa”.
“Al momento però - si legge nell’ordine del giorno – l’azienda non ha presentato proposte organizzative e gestionali risolutive delle criticità e soprattutto rassicuranti rispetto al futuro di un polo produttivo così importante e decisivo. L’unica nota positiva, emersa nel corso dell’ultimo incontro convocato in Regione, è lo sblocco di una parte delle mensilità arretrate, reso possibile grazie all’intervento dell’amministrazione provinciale e del Prefetto di Siena. Novità che non sono sufficienti a dare una soluzione efficace e duratura alle difficoltà finanziarie in cui l’azienda versa da tempo. Oggi, al contrario, Floramiata deve tornare a esplicitare tutte le sue potenzialità di polo produttivo di eccellenza nel settore vivaistico, garantendo maggiore sicurezza economica ai lavoratori e alle loro famiglie”.
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