
"Legambiente è consapevole che l'Amministrazione provinciale ha l'obbligo istituzionale di far funzionare gli Istituti previsti per legge (in questo caso le Oasi di protezione della fauna e le Zone di ripopolamento e cattura) e chiediamo che continui, come dimostra la rete delle 14 Riserve naturali e dei 19 siti Natura 2000 per 60.000 ettari tutelati, a farlo nel rispetto delle migliori conoscenze tecniche fornite dall'Autorità scientifica nazionale (l'ISPRA) e di attenzione ad efficacia ed efficienza delle scelte operate per evitare costi aggiuntivi a carico delle risorse pubbliche, ancor più oggi in considerazione della gravissima situazione di crisi che attanaglia il Paese, senesi compresi.
Auspichiamo che anche per la gestione faunistica, a cui l'Amministrazione è tenuta, possano emergere, in occasione del confronto, ulteriori contributi costruttivi in termini di idee e/o sostegno economico e/o volontariato per compiere scelte che vadano nella direzione dell'istanza sociale sollevata.
Non condivideremmo invece - continua la nota di Legambiente - se la richiesta rivolta all'Amministrazione pubblica fosse di non far funzionare e/o disapplicare le leggi vigenti, boicottandole, come potrebbe volere chi desidera l'abolizione della caccia, perché in tal caso ciò va correttamente discusso e ottenuto in Parlamento, mentre sarebbe profondamente scorretto pretenderlo dalle Istituzioni di governo, siano esse nazionali o locali, e soprattutto creerebbe un pessimo precedente per ogni altro aspetto della vita sociale che le Istituzioni sono chiamate doverosamente a gestire.
Legambiente sarà ben lieta, se tale incontro dovesse aver luogo, ad offrire il proprio contributo essendo da sempre impegnata per la sostenibilità e dalla parte di tutti i cittadini onesti e delle Istituzioni che svolgono con dedizione e al meglio i compiti loro affidati nel rispetto del quadro normativo vigente".