
L’obiettivo del roadshow è quello di attivare un confronto costruttivo a più voci che vada al di là degli obiettivi formali. Occorre, infatti, approfondire e dettagliare “Il Paese che vogliamo” con specifiche azioni di messa in sicurezza delle aree interne e più a rischio d’Italia, programmandone anche il futuro.
Nel tavolo tematico in cui è intervenuto Bartolini si è parlato di infrastrutture con particolare riferimento alle sinergie che il sistema infrastrutturale è in grado di attivare in ambito territoriale. «Altro tema importante è quello della banda larga – ha aggiunto Bartolini -, fondamentale per le aziende agricole nelle aree rurali, sia per la vendita online delle produzioni agricole, sia per le pratiche burocratiche da sbrigare con gli enti pubblici; oltre che per garantire una geolocalizzazione degli agriturismi o semplicemente per un’autoambulanza che deve raggiungere un podere in aperta campagna». Fra i molti temi emersi, inoltre, quello della gestione dei laghetti ad uso irriguo ed il controllo delle acque piovane: «Una raccolta a monte delle acque – aggiunge Bartolini – non provocherebbe gli allagamenti su strade come avvenuto in questi giorni in provincia di Siena, oltre alle frane e smottamenti che tanti danni a strutture e viabilità stanno provocando».
l tema delle infrastrutture, oltre al governo del territorio; filiere produttive legate al territorio; gestione della fauna selvatica; enti locali e politiche europee, saranno discussi alla tavola rotonda de “Il Paese che Vogliamo” della Cia Agricoltori Italiani, in programma il 27 novembre a Firenze.