
«L'intervento chirurgico prevede l'impianto di una piastrina in silicone con 16 contatti elettrici nel canale spinale dorsale per andare a stimolare il midollo - spiega il neurochirurgo Francesco Cacciola, supportato nell’intervento dall’anestesista Angela Gori e della strumentista Vanessa Pucci -. Gli impulsi per la stimolazione derivano da una batteria ricaricabile che viene impiantata sotto la cute come nei pacemaker cardiaci – aggiunge il dottor Cacciola -. La differenza è che mentre il pacemaker va a stimolare elettricamente il cuore, il neuro-stimolatore va a stimolare delle strutture nervose, al livello cerebrale o spinale».

«Questa procedura si chiama neuro-modulazione – aggiunge ancora il dottor Francesco Cacciola -. Si tratta di una procedura che non è di per sé nuova e viene praticata già da anni nella nostra unità operativa per il morbo di Parkinson ed i tremori (si parla di neuro-modulazione cerebrale) così come per alcune forme di dolore cronico come post-operatori e agli arti neuropatici (neuro-modulazione spinale). La novità della procedura da noi eseguita consiste nel fatto che la neuro-modulazione spinale può ora essere usata anche per la lombalgia – conclude Cacciola - grazie allo sviluppo di una nuova generazione di neuro-stimolatori e di nuovi algoritmi di programmazione. Il primo paziente che abbiamo trattato è un uomo di 70 anni che abbiamo già dimesso con un ottimo decorso postoperatorio e stiamo per concludere la fase di programmazione per impostare i parametri ideali».
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