
«Il terzo settore – aggiunge l’onorevole Cenni – si è dimostrato uno dei più attivi nelle azioni per fronteggiare l’emergenza epidemiologica, cercando di rispondere ai bisogni dei più deboli e delle persone in difficoltà. Ad oggi però i circoli ricreativi delle associazioni no profit non possono esercitare le attività di ristorazione e somministrazione di cibo e bevande, nemmeno rispettando i protocolli di sicurezza e gli orari delle altre attività commerciali similari. Dai bar alle attività sportive, dai circoli ricreativi ai doposcuola e ai dopolavoro sono circa 150mila gli enti non commerciali del terzo settore interessati da tali restrizioni.
L’esercizio di tali attività si configura, però, essenziale per l’autofinanziamento non solo dei costi di struttura di tali enti, ma anche dei servizi sociali, di assistenza e di cura; è quindi necessario un intervento legislativo immediato che risolva questa criticità. Fino ad oggi, infatti, i finanziamenti per il settore non sono stati sufficienti per ripianare le perdite subite ed è necessario implementare tali risorse nel prossimo decreto ristori.
Ringrazio il Governo – conclude Susanna Cenni – per l’impegno che oggi assume nei confronti di tante donne e tanti uomini impegnati con la loro straordinaria azione di volontari, ancor più rilevanti in un tempo così duro per tutti i cittadini e per le nostre comunità.