
"Nel corso del confronto - proseguono i sindacati , le OOSS hanno chiesto spiegazioni in merito ai numerosi aspetti non chiari contenuti nel comunicato emesso da Unicredit; l’AD, ad oggi, non è stato in grado di chiarirli trattandosi di una “manifestazione di interesse” che verrà vagliata nelle prossime settimane e sulla quale, comunque si è impegnato personalmente a tenere aggiornate le OOSS tempo per tempo.
Dal nostro punto di vista, l’ipotesi di acquisizione solo parziale di MPS e non della banca nella sua interezza, tra l’altro al netto dei rischi di contenziosi straordinari e dei crediti deteriorati, non risponde all’esigenza di massima salvaguardia dei livelli occupazionali e di riconoscimento delle professionalità dei 21mila dipendenti.
Ribadiamo quindi la necessità dell’apertura di un tavolo di confronto con le parti istituzionali. La priorità è di non liquidare il quarto polo bancario italiano, rendendo effettiva la perdita sugli investimenti erogati per il rilancio di MPS.
I dipendenti di MPS, i soli cui va il merito della continuità della banca sul mercato, meritano rispetto. L’uscita dello Stato deve avvenire gradualmente e deve contemplare sia la tutela dell’occupazione che l’integrità dell’intero perimetro aziendale. Respingiamo ogni ipotesi di divisione della struttura attuale del Gruppo che comporti impatti traumatici e ricadute non gestibili all’insegna della sostenibilità."